.........Pensa a quante volte ti è capitato di subire un rimprovero
o subire un’offesa.
A prescindere che tu abbia avuto torto o ragione hai avuto
due possibilità: Reagire (non giustificare) o non Reagire (giustificare).
Tutto dipese dalla “sanzione”
che avresti potuto “pagare” nel caso
in cui avessi scelto l’una o l’altra strada.
Una bimba abusata da
persona significativa, genitore ad esempio, sceglie di non dire niente a nessuno
per paura che possa scatenare il caos in famiglia, perciò secreta, preferisce
giustificare il carnefice attribuendosene le colpe per paura di subire anche
l’abbandono da parte dell’altro genitore.
La Scissione avviene poiché l'individuo è portato a causa del potere del vincolo anatemico trasgressivo a non giustificare Lucignolo.
La non giustificazione al torto ricevuto
(cioè reagire) comporta
inevitabilmente un conflitto all'interno dell'istanza logica riflessiva ossia
all'interno dell'Io adulto, tra riflessione e motivazione opposta.
Tale conflitto può comportare la nascita non solo di un
comprensibile disagio ma anche la formazione di un Problema Reale o
Artificiale.
La non giustificazione comporta la non accettazione da
parte dell'individuo di una motivazione al torto ricevuto e al comportamento
iniquo della persona significativa.
Se l'individuo non giustifica inevitabilmente non perdona
il torto ricevuto e per questo comprime la Reattività ossia la rabbia e il
rancore che il torto non perdonato ha determinato.
La compressione della Reattività
determina quindi inevitabilmente la natura ordinaria o patologica del Problema
Artificiale, il quale si presenta sempre con una Reattività (rabbia, rancore,
risentimento) maggioritaria rispetto al Pathos (stato di piacere o sofferenza rispetto l’esigenza).
La Scissione è quindi la conseguenza di
un Vincolo
Anatemico (timore del giudizio o
disistima) a difesa di Lucignolo.
La Tecnica Analogica (ideata dal Dott. S. Benemeglio) consapevole dei più significativi dinamismi che concorrono alla formazione del problema, non combatte mai direttamente il significato oggettuale, auto o etero attributivo del problema, ma combatte il suo significante analogico rappresentato dalla compressione energetica del Pathos o della Reattività a causa del vincolo istituzionale o trasgressivo che lo governa.
Nella Tecnica
Analogica, infatti, la compressione energetica rappresenta la "pompa di benzina" che alimenta il
vincolo e lo rende potente nella sua azione nefasta.
Qualsiasi attribuzione negativa o qualsiasi dissociazione
fra l’Io Adulto (istanza Logica) e l’Io Bambino (istanza emotiva-inconscia), può essere
abbattuta se in prima istanza si combatte il silos energetico che alimenta il conflitto; come dire che non si può abbattere il muro di Berlino se prima non si
abbatte l'impero sovietico che lo governa.
Solo successivamente quando la fonte di alimentazione si è
indebolita, l'operatore passa a combattere con opportune strategie relazionali
direttamente i limiti e le inefficienze nel Problema Ordinario (l’individuo ha la
consapevolezza della propria sofferenza sulla base della relazione di
causa-effetto) oltre ai vizi e i difetti comportamentali nel Problema Patologico (manca la consapevolezza e/o la relazione di causa-effetto) con la
presenza del sintomo nevrotico.
Attaccare direttamente il Problema nella sua dimensione
logico digitale senza prima aver indebolito la sua dimensione analogica (emotiva-istintuale) vuol dire andare
incontro a un sicuro fallimento dell'azione risolutrice con il conseguente e
ulteriore rafforzamento del meccanismo di difesa e di offesa presente
nell'Individuo.
La Tecnica Analogica
riconosce nell'Antefatto (cioè l’evento
che se non fosse accaduto non sarebbe
presente il problema o parti di esso) le condizioni di base e le
opportunità affinché un Fatto (evento significativo e analogo, successivo
all’antefatto) si conclami in un certo momento nella vita dell'Individuo.
Indebolendo l'Antefatto si indebolisce automaticamente
anche il Fatto, ossia la conclamazione del problema.
Rimanere attaccati alla sofferenza del passato e alla
propria rabbia antica è un modo di rimanere bloccati nel passato e di creare
malattia.
Non c'è niente di sbagliato nella rabbia e nella sofferenza
se la approviamo e la esprimiamo in modo positivo e infine la lasciamo andare.
La sofferenza e la rabbia trattenuta a lungo diventa Pathos (sofferenza) e Reattività
compressa che consuma il corpo e può divenire anche fonte di gravi malattie
oltre che fonte di psiconevrosi (come
afferma e dimostra il Dott. S. Benemeglio nel suo trattato di Ipnosi Metafisica).
Il rancore si trasforma in risentimento quando tende senza
riuscirci a manifestarsi verso gli altri e in sensi di colpa quando tende a
manifestarsi verso sé stessi.
La compressione del Pathos genera ansia, paure, panico,
angosce ed eccessiva emotività, creando il Problema Originario quando risulta
maggiore della Reattività. La compressione della Reattività in tono
maggioritario crea il Problema Artificiale e genera sensi di colpa con effetti
depressivi quando è di qualità auto attributiva ossia per colpa di sé stesso,
genera risentimenti con effetti somatizzanti quando è di qualità etero attributiva
ossia per colpa degli altri.
Sono proprio queste dinamiche che forgiano le risposte che poni
in essere anche oggi nei confronti di chi promuovi come individuo Istituzionale
o Trasgressivo, con la relativa attrazione o repulsione nei confronti di uno o
l’altro simbolo.
Ognuno di noi nella vita individua un simbolo sotto forma
di idee, cose, persone che rappresentano il riferimento Istituzionale e Trasgressivo
di turno in quel momento/ciclo della vita.
Nel momento in cui hai vissuto una vita monotona, per
alcuni anni, ti troverai inevitabilmente a sentirti attratta da una figura
trasgressiva.
Ciò inizia dapprima con un pensiero e se accade qualcosa di
forte nella tua vita quel pensiero ti aggancia e ti crea quella forza
energetica trasgressiva da esprimere fisicamente.
A prescindere dal tuo status sociale in quel momento hai
due possibilità: assecondare o comprimere.
Negli anni ho trattato molte donne.
Spesso tradite e abbandonate dal marito, incapaci di
lasciarsi andare al corteggiamento di altri uomini.
Eppure risultavano consapevoli di volersi finalmente
divertire dopo anni di dedizione alla famiglia ma, nonostante con figli già
grandi, sentivano ancora l‘eventuale giudizio negativo degli altri nei loro
confronti nel caso in cui fossero state notate accompagnate da altri uomini.
Per la maggior parte di loro, avere un’altra relazione con
altri uomini significava abbandonare la propria famiglia e relativi sensi di
colpa o disistima da parte dei figli.
Vedete, ho sempre rilevato questo: ogni volta che avevo di
fronte qualcuno che stava vivendo un momento catastrofico o deludente, il 95%
delle volte il loro inconscio ci suggeriva di promuovere la Trasgressione. Quel
Lucignolo presente che aveva tutta
l’intenzione di andare finalmente al luna park, quel parco dei giochi fatto di
situazioni diverse, persone diverse dal solito, anche se il Grillo con la sua voce imponente
continuava a minacciare di abbandono e sensi di colpa nel caso in cui avessero
provato a Trasgredire quelle regole.
Ma anche il Grillo
è gestibile, è sufficiente appagarlo con qualche ricordo emozionale, compromesso
e/o negoziato per lasciar libera l’incatenata.
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