PARTE SECONDA
SPERIMENTA
CAPITOLO 1
Chi è il tuo inconscio o intelligenza emotiva
Il tuo inconscio, o intelligenza emotiva, è quella parte di te che governa simultaneamente molteplici situazioni.
Evitando di entrare in lussureggianti tecnicismi medici, fisiologici e anatomici, mi limito nel dire che è la parte più antica del nostro cervello, il paleoencefalo e contiene settori specifici deputati alla lettura di ogni stimolo proveniente dal mondo circostante che, per il fatto che viene percepito, provoca una reazione che dai nostri antichissimi progenitori riconduce ai meccanismi primordiali, istintuali e atavici, che sono serviti sino ad oggi a tutelare e garantire l’evoluzione e la conservazione della specie umana, sia in senso qualitativo che quantitativo.
E’ quella parte di noi che, agli albori della specie umana, ci ha permesso di scendere dagli alberi sino ad arrivare sulla luna.
La neocorteccia deputata a gestire la parte logica si è sviluppata più tardi.
Durante i miei seminari mi soddisfa proiettare un’intervista fatta da Fabio Fazio allo scienziato premio Nobel R.L. Montalcini la quale alla domanda: “ …in quale campo scientifico bisognerebbe concentrarsi… quale è la conquista che ritiene più urgente?”, lei risponde: “ è quella che veda in futuro, un completo controllo del nostro modo d’agire dell’uomo, per riuscire a gestire la parte più antica del cervello, quella emotiva, detta il globo limbico che ha salvato l’uomo sapiens quando è sceso dagli alberi, oggi questa componente è pericolosa poiché la ritengo responsabile di tutto quanto di tragico capita attorno a noi, non è la componente cognitiva-neocorticale ma la componente emotiva…tragedie che possono portare all’estinzione della specie, derivano che molte volte, prende il controllo del nostro comportamento la parte emotiva”.
Sintetizzando, lo scienziato, ha dichiarato che la scoperta da fare è quella che veda l’uomo riuscire a dialogare e gestire la sua istanza emotiva per evitare tragedie che potrebbero portare all’estinzione della specie.
Perciò specie questo che stai leggendo risulta essere uno degli strumenti più efficaci per riuscire a comunicare, collaborare e gestire la tua istanza emotiva.
Mi piace paragonare il meccanismo di questa tecnica a quello dell’hard disk del computer in cui si cercano e si trovano, oltre ai file che utilizzi quotidianamente, anche quelli che hai cancellato più o meno volontariamente.
Quei file, corrotti, danneggiati, cancellati o sovrascritti possono essere revisionati solo da un esperto in grado di utilizzare dei software capaci di scovarli ed eventualmente ripristinarli.
Quell’esperto potresti essere tu stesso, se sai come fare.
Questo tipo di comunicazione consiste nell’essere anzitutto uno strumento non fine a sé stesso, bensì funzionale al soddisfacimento del desiderio Reale, non presunto (spinto dai condizionamenti).
Infatti l’inconscio non subendo i meccanismi di difesa propri della parte logica, può esprimersi liberamente. La persona, invece, razionalmente, proprio a causa dei complessi e condizionamenti: sensi di colpa, rimorsi, rancori inespressi e quant’altro, potrebbe non dichiarare la verità oppure falsare la cognizione di causa-effetto a tal punto da rimuovere le accuse della sua sofferenza. Proprio da queste risultanze frustranti provengono quelle reazione rabbiose, di conflitto, di predominio alle quali si riferiva lo scienziato anzidetto.
Perciò il dialogo costante con l’inconscio, più che un atto estemporaneo e sporadico, dovrebbe divenire uno stile di vita, una vera e propria filosofia del vivere.
Per chi aspira ad un equilibrio fra le due istanze Logica e Inconscia/Emotiva, l’ideale sarebbe trattare il proprio inconscio come fosse il suo Bambino, che ha le sue esigenze ma con difficoltà riusciamo a comprenderle considerata la nostra non più giovane età Logica.
L’inconscio proprio come un bambino è “semplice” e si esprime con SI o NO, mi piace non mi piace, vero o falso ma non può esprimersi ne comprendere termini come: positivo o negativo, meglio o peggio in quanto risulta di deduzione Logica.
Come un bambino fa i capricci se non riusciamo a comprenderne e soddisfarne le sue esigenze e se lo trascuriamo ci renderà la vita un vero caos.
Perciò farà di tutto per creare quelle condizioni che ci porteranno a creare situazioni emozionali spiacevoli/frustranti per la logica ma a lui tanto gradite quanto quelle piacevoli. La differenza è che le situazioni-eventi spiacevoli risultano di facile ricordo: basti pensare alla capacità che ognuno ha di ricordare, con più facilità, eventi spiacevoli piuttosto che quelli gradevoli.
Quanti individui scelgono di intraprendere strade passionali o professionali spinti dal dovere di riconciliarsi con i propri genitori piuttosto che per rendere loro un dispiacere?
Un figlio con un padre pressante, che lo giudica o non lo stima a sufficienza, molto probabilmente proverà ad emularlo oppure le proverà tutte per rendergli dispiacere.
Ma è mai possibile, c’è da chiedersi, che in quanto individui perfetti, o generati per esserlo, creati ad immagine e somiglianza di Dio, potendo: compiere miracoli più grandi di quelli che compii lui stesso (ci fu scritto dal figlio di Dio) e aggiungendo che siamo il risultato vincente di una miriade di spermatozoi, dove uno solo riuscì a raggiungere la meta, dico: è mai possibile che dobbiamo perseverare nel limitare le nostre scelte in base ai condizionamenti?
Ti sei mai chiesto come mai alla base di un tuo apprendimento di un’esperienza vi sia, poi, una naturale capacità di riproporla più volte senza sforzarti di pensare ai vari passaggi per compierla? Cioè in maniera automatica e naturale!
Potrei farti una serie di esempi ma mi limiterò a descriverne solo uno: prova a ricordare i momenti in cui ti trovavi a dover apprendere il modo per poter guidare l’automobile. La sola azione dell’accomodarti sul sedile ti faceva battere il cuore, a seguire ripassavi mentalmente e fisicamente i vari passaggi successivi; spostare il sedile, lo specchietto retrovisore, indossavi le cinture, inserivi la chiave, controllavi la marcia che fosse posizionata su folle…e così via.
Già dopo qualche mese avevi acquisito il meccanismo base per guidarla.
Oggi, sei in grado di guidare, parlando al telefono, magari con una sigaretta nell’altra mano, ascoltando musica e se qualcuno ti attraversa la strada sei in grado di frenare prontamente.
La tua intelligenza emotiva gestisce tutto, anche se non te ne accorgi.
Quando stai parlando con qualcuno e inavvertitamente poggi la mano su un piano rovente, all’istante ritrai la stessa mano che ha percepito l’anomalia, allontanandola dal “pericolo” di dolore e ustione. Eppure non te ne eri accorto, o meglio, la tua istanza logica era disattenta mentre quella inconscia istintivamente ti ha “salvato” dal pericolo.
Perciò nella nostra mente se da una parte abbiamo una istanza Inconscia-Emotiva dall’altra abbiamo quella Logica-Riflessiva.
Quella Inconscia si nutre di emozioni, sono il suo cibo vitale, emozioni belle o brutte, piacevoli o spiacevoli non fanno differenza. Un matrimonio o un funerale sono la stessa cosa. Chi è deputata a fare questa differenza è l’istanza Logica.
La prima predilige il collegamento fra percezioni emotive in relazione-affinità tra alcuni elementi costitutivi di due fatti/oggetti costituenti evento presente con quelli passati.
Collega lo stimolo emotivo esterno a precedenti esperienze vissute con la funzione di generare una risposta Istintuale.
L’istanza Logica invece tramite il Sillogismo attua un ragionamento deduttivo con principio di convenienza e discrepanza in intuizione astratta. Fa leva sull’argomentazione in cui si rapportano due termini ad un terzo elemento, al fine di definire un rapporto che unisce i due termini fra loro.
Se durante un dialogo la tua istanza Logica è sensibile a percepire solo la parte verbale ed estetica, la tua istanza Inconscia è sensibile e sta immagazzinando l’80% in più di informazioni.
Se la tua istanza Logica si esprime col ragionamento attraverso la parola, il tuo Inconscio si esprime tramite tanti canali, non oggetto di questo libro, e sono: i gesti, i suoni, i lapsus, il movimento del corpo; in parole povere, lo fa attraverso la Comunicazione non Verbale, il Linguaggio del Corpo e dei Gesti, teoria divenuta oramai scienza che presenta da anni veri e propri modelli di comunicazione efficace e vincente.
Concludo questo capitolo proponendoti di ricordare: quel momento in cui, dopo tanti anni, sei entrato in una scuola materna; cosa hai percepito? Cosa è accaduto dentro di te semplicemente percependo quegli odori particolari e quel vociare dei bambini? Un po’ come quando percepisci l’essenza del profumo che usava il tuo “amore” particolare…per un attimo ti assenti, sei altrove, sei entrato in ipnosi.
Questo libro invece nonostante tratti le basi dell’ipnosi dinamica, propone dei concetti e schemi con lo scopo di Deipnotizzare. Questo poichè è oramai assodato che la maggior parte degli individui vive la propria vita in uno stato ipnotico, condizionato e manipolato.
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